COAST TO COAST 23-24 GIUGNO 2012

 

--- Giunto al terzo anno, l'evento più chiacchierato del forum dei sommelier d'asfalto si è svolto ancora una volta con partenza in toscana e destinazione nella zona dell'adriatico. Visto che c'è crisi e visto che il buon Filippo, alias Dagasse ha una splendida ed enorme casa con pochi (circa 100...) ettari di terreno precisamente a Marotta, abbiamo deciso di andare da lui a dormire.

La giornata del sabato è partita intorno alle 8.00 per me. Viste le temperature africane dell'ultima settimana ho preferito un abbigliamento più leggero della tuta in pelle così mi sono messo il kit da enduro (vendutomi da Michael l'anno scorso) con le ginocchiere sotto e il paraschiena. Guanti sempre da enduro per far respirare le mani e stivali stradali invece dei Garne da cross. Mi sono trovato anche per quest'anno con Michael che mi ha raggiunto a Cecina alla rotatoria dell'ospedale e verso le 8.15 siamo partiti imboccando la vecchia aurelia e oltrepassando Marina di Bibbona e Donoratico. Qui Michael, che non aveva fatto ancora rifornimento ha fatto il pieno (per modo di dire visto che la benzinaia ha fatto poco più di 6 litri...) e siamo ripartiti per San Vincenzo. Costeggiando la litoranea abbiamo trovato le indicazioni del campeggio dove c'era il resto della banda che erano venuti il venerdì sera e avevano pernottato: Dagasse, Derapage, Gianni, Lele e il Pres. Dopo i saluti ci siamo diretti nel breve tratto fino a Follonica. Qui siamo andati alla ricerca del famosissimo (si si, certo...) grattacielo di Follonica. Io avevo visto qualche giorno prima su wikipedia che era colorato di celeste e che si riconosceva anche perché è proprio davanti alla spiaggia. Si è trovato e qui ci aspettavano Kiddo con la signora, Fonsie e la signora e un'altra coppia di amici di Fonsie con un Bmw GS. Anche per quest'anno eravamo ben mescolati come generi di moto con prevalenza naturalmente di Ktm:

Dopo qualche cazzata e foto all'Empire state building (e aver mangiato una brioche che avevo in borsa) siamo partiti per Massa Marittima. Prima sosta al distributore, si sa la moto TOTALE ha un autonomia di ben 50/60 km. Dopo una banana (ebbene si, sono sempre a mangiare...) si riparte e dopo un chilometro chi troviamo al fresco ad aspettare? Winnie e Niko rispettivamente con un Ktm 690 SMc (del fratello di Winnie) e un Honda XR 600 targata Bologna post guerra con cerchi in lega da 17 della Mito. Grandissimi, ci fanno compagnia per un pezzo. Si riparte ma neanche dopo 10 km la perdita di liquido della moto di Gianni diventa qualcosa di più infatti vedo che decelera (lo fa solo quando deve fare benzina di solito) e poi si ferma a bordo strada. Io ero dietro di lui, mi guarda e mi fa: ho rotto. No, come? Siamo partiti da poco e già la prima rottura? Eppure è un Ktm...

Gli altri erano andati avanti ma si sarebbero accorti sicuramente che Gianni non era davanti (a tutti...) infatti poco dopo ci ha raggiunto Niko che si è offerto di andare a Siena a prendere il furgone e tornare a riprendere la moto di Gianni. Visto che eravamo in una brutta curva ci siamo spostati e Gianni si è attaccato a Niko per un breve tratto. Io ero dietro di loro con la freccia accesa per segnalare e sono riuscito a fare uno scatto che racchiude tutta l'amicizia e la passione che ci unisce in casi come questi. Trovata una piazzola io ho salutato Gianni e ho raggiunto gli altri mentre Niko partiva alla volta di Siena per prendere il furgone.

Quando ho raggiunto il gruppo ho avvisato del guasto alla moto di Gianni e sono voluti andare a salutarlo prima di ripartire. Quando ci siamo ricompattati si è ripreso la via per Monticiano, Murlo nel bellissimo tratto fino a Buonconvento. Piccola deviazione a Montalcino in paese e poi giù per San Quirico d'Orcia, Pienza e Montepulciano.

Il caldo, nonostante l'abbigliamento più leggero si fa sentire lo stesso. Per fortuna si sale un po' verso Montepulciano Stazione. Che ricordi, il primo raduno con il vecchio Duke 640 l'ho fatto proprio a Montepulciano Stazione nell'aprile del 2003 e avevo ancora i capelli lunghi...).

Le strade scorrono veloci sotto le nostre gomme bollenti e le poche (si fa per dire) soste sono solo per fare rifornimento. Niente foto, mica siamo a fare una passeggiata! E allora che l'ho portata a fare la digitale? No, via ogni tanto (spesso) quando si sbagliava strada riuscivo a fare qualche foto alla rottanculo. Una sosta non prevista ad una farmacia per comprare una crema visto che Kiddo aveva tamponato un'ape e quest'ultima non avendo gradito gli aveva lasciato un ricordo su una mano e poi di nuovo gas fino ad un paesino dove c'era un bar e vista l'ora ci siamo fermati per un boccone.

Dato che nella borsa serbatoio avevo le ciabatte ho tolto gli stivali e mi sono messo in libertà, e mi ha copiato naturalmente anche Lele. Finito il pasto di affettati e qualche primo con tanta acqua fredda siamo ripartiti per Cortona e collegandoci dopo un'infinità di curve a Città di Castello. Più avanti ci siamo fermanti ad un bar lungo la strada per un ghiacciolo. Qui c'era un omino (o omone o ominide?) con una Suzuki 250 con la gomma anteriore liscia come il culo di un bimbo che aveva un gilet e sotto i giornali per riparare dal vento. Insomma un personaggio. Qualche foto e si riparte per Apecchio e puntiamo per il Monte Nerone. Che dire, la strada era da urlo davvero, tornanti in sequenza e un ottimo asfalto, che volere di più? In vetta ci siamo fermati per qualche scatto e poi siamo riscesi da una vecchia strada abbandonata strettissima, disconnessa e piena di buche. Perfetta per la Motard?! del Pres che arrivato in fondo l'ho visto stravolto e non troppo convinto dell'affare che aveva costruito. Ora farà sicuramente un'altra trasformazione magari partendo da un Califfone 80 con 19 e filtro a cono mettendo due cerchi di una Dorsoduro e il motore di un'Ypermotard saldandoci il forcellone di una GranPasso.

Manca ancora tanto per arrivare al mare, passiamo Cagli e Pergola e quindi manetta aperta fino al prossimo distributore. L'ultimo tratto purtroppo o per fortuna è più dritto quindi superato San Lorenzo in Campo finalmente arriviamo al cartello Marotta e seguiamo Dagasse che ci porta fino al mare. Qui si fa qualche foto e ci riposiamo una decina di minuti. Io chiamo Francesca che non è proprio entusiasta che io sia dalla parte opposta dell'Italia senza lei e i bimbi e poi riprendiamo i nostri cavalli a motore per andare a casa di Dagasse. Più che casa lo definirei un agriturismo, ma non un agriturismo normale, una flotta di agriturismi. Da rimanere a bocca aperta (meglio di no, sennò c'entrano i moscini). Un casolare stupendo incorniciato nella campagna. Dopo aver parcheggiato le moto decidiamo come dividerci nelle camere (io sono con Lele l'ingegnere non-newtoniano). Ci facciamo le docce e poi dopo esserci cambiati Dagasse ci fa vedere il frigo che era al piano terra. Dice: se avete sete dopo cena potete venire qui, ho preso qualcosina. Birre, acqua, spumante, patatine ecc. Che grande uomo!

Si riprendono le moto (tranne Lele e il Pres che vanno rispettivamente con Michael e Winnie) e dopo neanche 2 minuti di strada bianca arriviamo al ristorante. Ecco del ristorante ci sarebbe da raccontare quanto l'Iliade e l'Odissea (si trovano anche queste su Wikipedia?) ma possono bastare i due filmati che ha messo il Pres su YouTube e che metto anche qui sotto. La cena è stata perfetta e si è mangiato come maiali e bevuto il giusto (si, il giusto per 30 persone ma eravamo 13). Dopo i discorsi filosofici sul fluido non-newtoniano, le differenze tra i vari pollami e qualche cacata di uccellino sulla maglietta di Winnie siamo tornati al casolare.

Visto che avevamo sempre sete ed eravamo sobri il giusto, si è aperta qualche birra e ci siamo sdraiati sull'erba con Leletoniano che perdeva colpi e anche Winnie e Kiddo in gran forma. Un sacco di risate e poi dopo che il non-newtoniano aveva perso del tutto i sensi e si era arrotolato come un salame in una coperta abbiamo deciso di andare a dormire.

Il risveglio della mattina seguente è stato un campanaccio suonato da Winnie (ti potesse cacare addosso uno pterodattilo) e poi una colazione con caffè e patatine fritte. Vestizione e partenza per il primo bar con un'enorme varietà di paste. Qui si fa man bassa, alta e media e ci rifocciamo ripensando alla sera prima.

Fonsie con la signora e l'altra coppia di amici decidono di restare al mare ma noialtri si riparte. Io devo tornare a casa e voglio esserci abbastanza presto (illuso). Così dopo i saluti ripartiamo per Fossombrone, non prima di aver fatto benzina cercando un Eni che fa la promozione. La strada del rientro non ce l'ho ben in mente ma mi rimarranno indelebili le migliaia di curve fatte. Guardando su Google Maps siamo passati da Sant'Angelo in Vado e una breve sosta a Borgo Pace al fresco. Mai vista una roba del genere. Ogni tanto mi fermavo per vedere se consumavo anche la parte centrale della gomma oppure se era sempre nuova. Io, Lele e Derapage ci ingarellavamo spesso nei pezzi più adatti ai motard e giocandoci qualche Jolly siamo arrivati al valico dello Spino per poi continuare e fermarci a mangiare un panino a Chiusi della Verna. Erano già le 14.15 e gli altri mi dicevano che a Siena ci voleva come minimo 2 ore. Non è possibile faccio io, dobbiamo fare prima. Gas a bestia ancora fino a Bibbiena dove ci dividiamo con l'altro gruppo. I saluti non bastano per 2 giornate così intense. Io, Winnie e Michael decidiamo che non è fattibile fare l'autostrada e puntiamo per Rassina, svoltiamo per Talla, poi un pezzo di 14 km di curve allucinanti fino a San Giustino Valdarno. Non mollavo un attimo di respiro e curva dopo curva siamo arrivati a Montevarchi seguendo poi le indicazioni per Cavriglia, Radda in Chianti e Castellina in Chianti. Da paura. Qui ci ha salutato anche Winnie che tornava verso casa mentre io Michael avevamo ancora parecchia strada da fare. La conosco abbastanza bene questa zona e da qui a Poggibonsi si fa presto, 18 km destra sinistra poi si prende per Colle di Val d'Elsa e Volterra in un altro bellissimo tratto un po' troppo trafficato a dire il vero. Peccato perché l'asfalto prima di Volterra è pessimo e non si può aprire al massimo ma il divertimento è assicurato, quel tratto lo so a mente. A Volterra sono in riserva e mi faccio anticipare 5 euro di benzina da Michael perché io sono a corto di liquidi e solidi, insomma ho finito tutto... Michael mi fa : quanto manca? Io, poco, sono appena 40 km a Marina di Cecina dove mi aspetta Francesca al Centro di volontariato.

Scendiamo giù a Saline di Volterra e io butto un'occhiata al piazzale dove il mese prima c'ero stato con il DR 350 per partecipare alla 100 guadi e mi viene da sorridere. Che sudata che feci, tornai a casa con gli acetoni e le ossa rotte.

Ormai siamo praticamente a Cecina, rallento un pochino per far vedere la mia casa (e il cartello Ktm all'ingresso) a Michael e poi arriviamo a Marina di Cecina intorno alle 17.20. Niente male se pensiamo che alle 14.40 eravamo a Bibbiena e non si è fatto neanche 1 km di strada dritta. Siamo pazzi è vero ma nel sangue ci scorre benzina, olio, fluidi newtoniani e non-newtoniani e siamo fatti così.

Arrivato al parcheggio del centro vedo Beatrice e Federico che mi corrono incontro e mi saltano addosso. Adesso per un mese non tocco le moto. Lo giuro.

 

Per questo evento voglio ringraziare tutti i partecipanti con cui si è creato un clima di vera amicizia, l'uomo (Niko) che ha salvato Gianni e che purtroppo non è potuto stare con noi, il mio Duke che mi rende felice ogni volta che lo accendo, la birra, il vino, il bananino, il limoncino, il liquirizino e la grappa che ci hanno rallegrato la serata, i vari fluidi che esistono ma soprattutto la persona che ci ha ospitato e sopportato. Grazie Filippo!

 

Qui sotto ci sono le foto che ho fatto e qualcuna l'ho rubata a Derapage. I filmati naturalmente sono opera del nostro Pres.